Gli studenti del Liceo artistico “Apolloni” di Fano hanno contribuito alla realizzazione di una ricerca innovativa per il territorio regionale, in merito al settore culturale e, in particolare, allo spettacolo dal vivo. Sono stati, infatti, oggetto di rilevazione (attraverso un questionario) per un’indagine strutturata sulle modalità di utilizzo/non utilizzo dello spettacolo dal vivo da parte dei giovani. I risultati sono stati elaborati all’interno della tesi di laurea della prof.ssa Erica Girolimetti, presso l’Università di Bologna. Luci sul pubblico. Alla ricerca di giovani spettatori di teatro è il titolo della tesi redatta, che ricostruisce il quadro teorico di riferimento, relativo ai recenti studi sul pubblico del teatro, e presenta un focus sulla regione Marche. Le indagini sul pubblico sono una necessità non più procrastinabile, poiché l’analisi dell’andamento di domanda e offerta di spettacolo dal dopoguerra a oggi mostra con chiarezza come l’offerta non generi automaticamente la domanda.
Nel 1957 la rivista Il ponte (fondata da Pietro Calamandrei e diretta allora da Agnoletti) pubblica un saggio di Lamberto Trezzini dal titolo eloquente: “Un teatro senza pubblico”. Su una popolazione di quaranta milioni di abitanti Trezzini individua una percentuale del 3,6% di biglietti venduti. Agli inizi degli anni 2000 un’indagine curata dalla Fondazione Rosselli, per conto dell’Osservatorio Nazionale dello Spettacolo, individua una percentuale pari al 6,8% di pubblico assiduo, che presenta ancora le stesse caratteristiche del ‘57: alto livello di scolarizzazione e soprattutto di reddito. Situazione non diversa dal resto d’Europa, che presenta un accesso alla cultura limitato ovunque.
A fronte di questi dati, tuttavia, fino ad oggi l’intervento statale, attraverso il FUS, si è impegnato a sostenere maggiormente la qualità e la diffusione dell’offerta, mentre minore è stato il sostegno alla domanda e al suo sviluppo. Investire sulla domanda significa raccogliere dati quantitativi e qualitativi sulle caratteristiche dei consumatori: dati socio-demografici, culturali, economici; informazioni sulle motivazioni, aspettative e sul livello di soddisfazione. La conoscenza approfondita del pubblico permette di valutare l’impatto del prodotto teatrale sul mercato reale dei consumatori e di affrontare, attraverso l’esperienza del marketing culturale, le criticità e i punti deboli del sistema dello spettacolo dal vivo. Ne conseguirebbe una migliore articolazione dell’offerta, l’adozione di strategie di comunicazione più efficaci, la costruzione di nuovi bacini d’utenza e aumenterebbe probabilmente anche la legittimazione della spesa pubblica nel settore cultura. Lo studio condotto sui nostri ragazzi mira a comprendere quali siano le motivazioni per cui molti giovani diventano o meno clienti-fruitori di spettacoli, in età più avanzata. Attualmente, i giovani compresi tra i 14 ei 19 anni non costituiscono il mercato principale per le imprese e gli enti che offrono spettacoli dal vivo, pertanto nell’ottica del processo di costruzione di un nuovo pubblico/mercato, è necessario conoscere come si formano le preferenze per poter conseguentemente trovare il modo di aumentare il numero dei fruitori nelle età successive. Un’operazione importante, che speriamo possa contribuire al democratico allargamento del pubblico del teatro e del pubblico culturale in generale.
Per maggiori informazioni sull’argomento e per consultare i risultati dell’indagine si comunica che la biblioteca del nostro Liceo possiede una copia della tesi Luci sul pubblico. Alla ricerca di giovani spettatori di teatro.