Paesaggi da salvare
La classe 3^A vince il premio Pasquale Rotondi Junior 2^ edizione
Cosa resta dell’esempio di Pasquale Rotondi, l’uomo che con tanto coraggio salvò centinaia di opere d’arte dalla devastazione della seconda guerra mondiale? Ce lo siamo chiesti e richiesti finché non abbiamo trovato una risposta tanto semplice quanto convincente: le gesta di quel giovane funzionario statale, “un intellettuale che amava servire la cultura piuttosto che servirsene” -come lo descrisse Giulio Carlo Argan-, ci impongono di riflettere sul valore del nostro patrimonio culturale e ambientale, sulla necessità di conoscerlo per salvaguardarlo. Mossi da questa consapevolezza, abbiamo deciso di approfondire il tema del paesaggio. Prima di questo lavoro solo ad alcuni di noi era chiaro il significato profondo del termine: i più lo ritenevano un sinonimo di ambiente naturale, alcuni lo associavano alle grandi produzioni pittoriche del passato. In realtà il paesaggio è un bene articolato e dinamico formato da fattori naturali con cui l’uomo si rapporta contribuendo a plasmarlo L’Italia è ricca di beni paesaggistici pregevoli, ma noi abbiamo scelto di rivolgere lo sguardo a quei territori a cavallo tra Lazio, Marche, Umbria ed Abruzzo colpiti dal sisma di Agosto ed Ottobre 2016. Il terremoto ha distrutto paesi, edifici, opere d’arte; ha ucciso uomini ed animali; ha deturpato sentieri, boschi, vie antiche e moderne; ha portato via la gente dalle loro case mettendo a dura prova il legame tra popolazione e territorio. Tuttavia la memoria è dura da cancellare. Ce lo dimostrano tutte quelle persone che hanno deciso di non abbandonare i loro luoghi o chi, pur essendo costretto ad allontanarsene, sta lavorando incessantemente per ricostruirli.
Anche noi abbiamo voluto dare il nostro piccolo contributo alla ricostruzione ri-disegnando letteralmente alcuni di quei paesaggi dopo aver individuato lo “spirito” dei luoghi che ci apprestavamo ad indagare, le “storie” particolari delle loro comunità. Abbiamo scoperto un territorio straordinariamente ricco di cultura e tradizioni. La presenza secolare di santi come san Francesco da Assisi e la sorella spirituale Chiara o san Benedetto da Norcia e la gemella Scolastica, di mistici ed eremiti, ha impregnato queste terre di spiritualità che ancora oggi emerge dalle esperienze di uomini di chiesa come è stato Padre Pietro nell’eremo di San Leonardo nella Gola dell’Infernaccio sui Sibillini, o come ancora resiste Padre Bernardino che vive e accoglie pellegrini nella Romita di Cesi sui monti Martani, o come i monaci benedettini che a Norcia pregano e lavorano secondo la regola, aiutando i fedeli dei territori limitrofi, servendo la messa e producendo una birra venduta ed esportata in tutto il mondo. Il turismo si fonda sull’accoglienza dei fedeli o di quanti sono interessati a conoscere le bellezze artistiche e naturalistiche di questi luoghi così come le tradizioni eno-gastronomiche. L’escursionismo è molto praticato, come dimostrano le tante pagine che si trovano in rete. Noi ci siamo soffermati soprattutto su quella di Gian Luca Diamanti, giornalista, blogger ed escursionista, che ci ha aperto le porte ai numerosi aspetti del territorio. L’ambiente è da secoli indispensabile per la produzione di energia; lo dimostrano il lago di Campotosto, il bacino artificiale più importante d’Abruzzo e il secondo d’Europa per estensione, e le sue dighe. Il forte legame di queste terre con l’ambiente, in alcune zone ancora quasi intatto, è testimoniato anche dalla presenza di un importante centro di esperienza per l’educazione allo sviluppo sostenibile, Pantarei, in cui bambini, ragazzi, studenti universitari e persone di tutte le età possono apprendere mettere in pratica attività di bioedilizia ed autocostruzione. Una delle attività che da sempre modificano il nostro paesaggio è l’agricoltura. Uno splendido esempio di interazione tra terra e uomo è rappresentato dalla produzione della Lenta, la lenticchia di Castelluccio di Norcia che nei giorni della fioritura dà vita ad uno spettacolo di colori. L’ultimo tema è legato alla fauna: il rapporto uomo-animale è complesso e talvolta ambiguo. L’animale selvaggio è temuto, allontanato, spesso cacciato ed ucciso per motivi diversi che spaziano dall’autodifesa al puro divertimento. Gli animali domestici o quelli da cortile e da pastorizia come bovini e armenti sono una fonte di sussistenza per l’uomo. Ad Amatrice abbiamo scoperto quanto la tradizione della transumanza sia ancora viva e come essa abbia determinato la fisionomia del paesaggio, per la presenza di vie tracciate nei secoli e ancora oggi battute da greggi e pastori.
Queste ricerche ci hanno permesso di tracciare un quadro completo del territorio che volevamo rappresentare. Le opere sono state prodotte con una tecnica pittorica tradizionale del centro Italia: la tempera ad uovo a cura della sezione Arti Figurative. Il catalogo multimediale, con foto ed immagini, è stato prodotto invece dalla sezione Design. Le interviste e i contenuti relativi alla tutela dei beni paesaggistici sono stati approfonditi nell’ambito della materia di Storia dell’Arte da tutta la classe.