Il bozzetto è frutto di un lavoro di gruppo, altamente inclusivo, sviluppato attraverso un progetto scolastico che si è realizzato on line, in orario extra-curricolare, da dicembre a marzo. Il progetto ha coinvolto circa cinquanta studenti del Liceo Nolfi-Apolloni, appartenenti ad ogni indirizzo di studio (artistico, classico, linguistico, scienze umane ed economico-sociale). Nel mese di dicembre si sono svolti alcuni incontri, allo scopo di sollecitare i ragazzi rispetto alla conoscenza del Carnevale fanese e all’ideazione del carro allegorico dedicato a Jacopo del Cassero. Gli studenti hanno avuto l’opportunità di conoscere l’Ente carnevalesca di Fano, nelle figure della presidente Maria Flora Giammarioli e del “Vulon”; di puntualizzare la conoscenza del canto V del Purgatorio, in cui Dante incontra il fanese Jacopo del Cassero, grazie alla lezione della prof. Elisa Roscini; di approcciarsi alla storia del costume e dell’abbigliamento trecentesco con una lezione del prof. Giorgio Cassoni; di conoscere il lavoro e la carriera di un maestro carrista, nell’esperienza del prof. Ruben Mariotti.
Ogni partecipante ha successivamente consegnato le proprie idee progettuali, secondo le proprie possibilità (schizzi, disegni, testi corredati da immagini dal web). Tutto il materiale è stato valutato dai docenti referenti (proff. Cassoni, Girolimetti e Roscini) che hanno individuato, tra quelli presentati, l’elaborato grafico più adatto ad accogliere le idee interessanti condivise dai compagni.
Matilde Parisi, della 3C del Liceo artistico, ha prodotto il seguente bozzetto e curato la descrizione dell’immagine.
FRONTE
Considerando il disegno dal basso verso l’alto, ci si presenta il libro della Divina Commedia che si apre e da cui si erge la montagna del Purgatorio. Sulle due estremità delle pagine troviamo, a sinistra, la Dea della Fortuna rappresentata secondo le caratteristiche della statua che troviamo in Piazza XX Settembre a Fano, ma seduta e rilassata, incurante della sorte di Iacopo Del Cassero (come sottolineano i versi danteschi dedicati al personaggio nel canto V del Purgatorio), con indosso una veste bianca, gli occhiali da sole e una bottiglia di Moretta (tipica bevanda fanese) in mano. A destra sgorga il mare e una barca capeggiata dall’angelo nocchiero che accompagna le anime ‘purganti’; la barca è dotata di una vela che riprende le fantasie delle vele fanesi e solleva la pagina del libro. I colori della vela sono stati scelti perché, accostati al colore della pagina e del mare, permettono la vicinanza dei colori primari. Salendo troviamo un primo strato di rocce con le quattro schiere dell’Antipurgatorio e in particolare la terza, la schiera dei “morti di morte violenta”, quella a cui appartiene il fanese Iacopo Del Cassero; è resa più evidente da una scritta che la attraversa. Iacopo del Cassero è proprio lì, alla sua altezza, ed appeso alla ‘torre’ del Purgatorio: è molto simpaticamente vestito con abiti del suo tempo (XIII sec.), ma disegnati in modo da ricordare lo stemma di Fano contrassegnato, al pari dei suoi abiti, dal bianco e dal rosso ( da notare la corona turrita che indossa sul capo, che ricorda, anch’essa, la torre araldica fanese), a dimostrazione del fatto che Iacopo rappresenta Fano nella Divina Commedia. L’Antipurgatorio termina con la valletta fiorita per poi giungere al Purgatorio vero e proprio con la porta d’accesso e la prima delle sette cornici, quella dei superbi, anche questa evidenziata da una scritta; a fianco, a sinistra, il “vulon” fanese saluta e rappresenta la schiera delle anime superbe. Scaliamo la montagna per incontrare Dante Alighieri, con un copricapo rosso come nel dipinto di Sandro Botticelli, che è diventato praticamente l’immagine iconografica dell’Alighieri o almeno la più conosciuta, con il suo volto di profilo, il naso adunco, la corona d’alloro dei grandi poeti e l’immancabile colore rosso come l’inferno delle sue scelte politiche e del suo stato di ribelle in esilio. Ultimo, ma non per importanza, il Paradiso Terrestre da dove spunta l’Arco d’Augusto: la sua posizione non è casuale, infatti essa allude alla bellezza della nostra città paragonata al paradiso terrestre.
RETRO
Il retro, oltre a mostrare tutti gli elementi descritti in precedenza e a far comprendere meglio le loro caratteristiche, sottolinea in particolar modo l’attributo del carro di essere un meta-carro, con le anime dei dannati rappresentati come buffi fantasmi che emergono dalla torre, deformando la texture dei mattoni, e che, con le loro manine, gettano i dolciumi.
Realizzazione; I bozzetti sono stati realizzati su fogli bristol semi ruvidi dimensioni 50 x 70 cm e le tecniche utilizzate sono: matita su carta e matite colorate acquerellabili e non. Il carro realizzato avrà le seguenti misure: 4mx3mx8m (h: 8m).